Il bond, il brut & il cattivik

Negli ultimi undici anni l’Italia è l’unica tra le più grandi nazioni europee ad essere passata, nella bilancia commerciale, dal deficit al surplus.

Il 2016 ha confermato la tendenza avviata nel 2012 con un surplus di quasi 52 milioni di euro.

L’unica. Le altre sono rimaste dov’erano: o con un possente surplus (anche negli anni della grande recessione) come la Germania o con un altrettanto possente deficit come il Regno Unito.

 

Il salto dell’Italia
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L’export italiano è un export di qualità: macchine per l’industria, autoveicoli, prodotti del sistema moda-casa di design, alimentare.
Il meglio dell’ingegneria e della cultura del Paese. Tutta manifattura che ha un’altissima identificazione con il brand Italia e con il contenuto tecnologico che l’industria italiana ha sempre avuto.

L’andamento dell’export polverizza luoghi comuni, come la sudditanza alla Cina o alla Germania, su cui si sono costruite forbite campagne per influenzare l’influenzabilissima opinione pubblica italiota.

A dicembre 2016 l’aumento tendenziale delle esportazioni (+5,7%) è da attribuire soprattutto alla crescita delle vendite verso Cina (+20,9%), paesi MERCOSUR (+19,9%), Polonia (+19,1%), Stati Uniti (+12,1%) e Germania (+10,3%)….. rileva l’Istat

Il grafico permette anche di apprezzare come il surplus dell’export sia di molto superiore a quello precedente alla Grande Recessione del 2008.

Una breve nota sul Regno Unito: l’effetto del referendum per ora è solo un appesantimento del deficit commerciale.: il peggiore degli ultimi 11 anni!

Trade, surplus & surprises
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