Il bond, il brut & il cattivik

E se cominciassimo a vendere il silenzio? Se conferissimo un valore economico al silenzio?

Viviamo città rumorose, dove ognuno vive la comunità come se fosse il proprio esclusivo mondo imponendo agli altri i propri suoni. I centri storici spesso sono luoghi di movide fracassone, gli uffici campi di vanità che deve essere esibita ad alto volume.

E allora sarebbe lecito comprare e vendere silenzio? 

Ci sono luoghi di solitudine dove il rumore è quello del vento e delle foglie o quello del canto di uccelli, luoghi di pace che vivono però la desertificazione, l’abbandono e lo spopolamento.

Un’opportunità?

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